Descrizione | Scheda Album: Davide Van De Sfroos -Goga e Magoga (2014)
Titolo Album: Goga e magoga
Artista: Davide Van De Sfroos
Data di pubblicazione: 15/04/2014
Durata: 65 minuti e 19 secondi
Genere: Folk, Rock
Dischi: 1
Tracce: 16
Etichetta: Universal Music Group, Batoc 67
Tracklist:
01 - Angel 04:21
02 - Ki 04:42
03 - Figlio di ieri 04:12
04 - Crusta de platen 03:09
05 - El calderon de la stria 05:01
06 - Mad max 04:04
07 - Infermiera 03:39
08 - De me 03:57
09 - Cinema ambra 03:36
10 - Il re del giardino 02:46
11 - Goga e magoga 06:28
12 - Colle nero 03:12
13 - Gira gira 04:47
14 - Omen 03:33
15 - Il viaggiatore 04:38
16 - Il dono del vento 03:14
Recensione:
“Goga e Magoga” – riferimento biblico, presente di alti e bassi, futuri e luoghi non meglio definibili – è uno splendido rosario di sedici grani, non a caso suddivisi in parti uguali tra energici brani dalle mille ispirazioni – i Jethro Tull della bella “Mad Max”, l’immancabile blues de “Il viaggiatore” – e ballate intimiste. Tra queste ultme non si può prescindere dalla straordinaria “Il dono del vento” – il brano conclusivo di ogni album di Van De Sfroos ha come musa il vento, e non di rado si tratta di canzoni di una bellezza lancinante –, dalla malinconica “Crusta de platen” e dalla commovente “Infermiera” costretta a combattere tra gli obblighi della sua professione ed un amore impossibile.
Talvolta dolci e sognanti, talvolta più inquiete "Omen", "Il re del giardino", "Colle Nero", "Figlio di ieri"; più ad ampio respiro le ariose "Angel", "De me", "Cinema Ambra", pennellate ora dall'organo, ora dalla fisarmonica; e se “Il calderon de la stria” è uno caleidoscopico mosaico di umori, sensazioni e ripensamenti (peraltro da mesi già nel repertorio degli imperdibili – sapevatelo – concerti del nostro) e “Ki” è un brano più luminoso, per quanto poco accessibile e comunque denso di interrogativi, “Gira gira” è invece uno spensierato ritratto tra soprammobili, citazioni cinematografiche e perplessità umane.
Il brano più emblematico, potente e originale dell’album è tuttavia proprio quello che gli dà il titolo, “Goga e Magoga”, che peraltro gira in radio in una versione accorciata – è la prima volta che Van De Sfroos ricorre a questa soluzione. Il brano, giocato sulle ombre delle percussioni ed i lamenti del violino, a cui non mancano momenti più lirici e citazioni (per esempio la straordinaria “Akuaduulza” del 2005), è un’apocalittica e straniante cavalcata sui nostri tempi.
Sebbene a livello musicale – ad eccezione, come detto, di “Goga e Magoga”, non vi siano grandi novità (il che, almeno per quanto mi riguarda, non è necessariamente un difetto), gli arrangiamenti sono curatissimi e toccano talvolta livelli clamorosi: i musicisti del Davide – tra i quali gli affezionati Anga Persico al violino e Maurizio Glielmo alla chitarra – sono davvero bravi. Degna di nota, inoltre, la bellissima voce di Leslie Abbadini, in grado di impreziosire ulteriormente i brani di questo gioiello.
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